Eröffnung
19.00 Uhr Offizielle Eröffnung des Festivals
Eröffnung der Fotoaussstellung "Street Straight into the Camera" - Ferdinando Fasolo.
Oberwirt Lana - Restaurant / Osteria, Griesplatz 2
25/04/2015
Freitag 24. bis Sonntag 26. April 2015
Der Bau eine mobilen Kinos auf einem Fahrrad mit Basurama aus Madrid. Ein 'Bicinecleta' zusammengesetzt aus Recyclingteilen.
Eine Werkbank, Jugendzentrum Jux and Lana Lights Initiative. Über 3 Tage werden die Teilnehmer an einem Fahrrad bauen, das einen Projektor inklusive Energieversorgung und Audio-Equipment trägt. Gleichzeitig werden im JuxMediaLab die "Inhalte" kreirt, die dann später in den Straßen von Lana projiziert werden.
Die Anzahl der Teilnahmeplätze ist begrenzt, um frühe Anmeldung wird gebeten. Max. 15 Personen ab 14 Jahre. Bitte kontaktieren Sie das Lana Jugendzentrum Jux 0039 0473 550141 - info(at)jux.it
Sonntag 26. April 21.30 Uhr
Zuegg | MPREIS und Tribusplatz (Piazza Tribus)
Werkbank - via Gries 5, 39011 Lana (BZ)
Open Air - Freier Eintritt (Spenden erwünscht)
(12:00-14:30 Uhr und ab 19:00 Uhr für Gäste des Restaurants)
Die Straßenfotografie fängt Momente des Alltags ein, gewöhnlich und scheinbar belanglos. Betrachtet man die Bilder jedoch aufmerksam, stellt man fest, dass da viel mehr ist: Der scheinbar zufällig festgehaltene Moment ist eine Interpretation unseres eigenen täglichen Lebens.
Ferdinando fotografiert schwarzweiß und auf Film. Er entwickelt und vervielfältigt die Fotos nach alter Tradition. Seine Fotografien sind in bedeutenden öffentlichen und privaten Sammlungen vertreten.
Am 24. und 26. April sind die Fotografien der Ausstellung auch Gegenstand einer Projektionsschau auf der Fassade des Restaurants. Eine Produktion von "Parallelo" aus Padua.
Die Ausstellung läuft bis Ende Juni 2015.
Oberwirt Lana Ristorante/Osteria, Griesplatz 2, 39011 Lana (BZ)
Eintritt frei (freiwillige Spenden)
Un fotografo di strada sa sempre cosa riprendere; non gli serve andare in luoghi straordinari, trova la foto bella o l'impulso a fotografare appena fuori della porta di casa e ciò che lo ispira non è il ragionamento, ma semplicemente la luce, l'istinto, la passione per la fotografia. Non stravolge la realtà del momento ma coglie l'essenza di essa in più modi: fotografando un gesto che si ripete in una situazione, riprendendo una serie di giochi di simmetrie o cogliendo lo sguardo di un soggetto, senza mai alterare la scena fotografata e creando un proprio discorso che, in un secondo momento, il fruitore potrà leggere. Coglie momenti straordinari, irripetibili, pur nella loro ovvietà, tuttavia importanti perché catturano la poesia, l'emozione di un istante, il senso della vita di cui siamo spettatori.
Fasolo fotografa perché ne sente la necessità. Per lui è il modo migliore per comunicare con le persone e questo suo modo di fotografare si specchia molto nella Street Photography americana e nella Fotografia Umanistica europea. Dalla prima ha preso “l'ambiente”, la strada, il teatro straordinario, dove tutto si crea e si fonde in maniera fortuita, spontanea, a volte magica. Dalla seconda ha preso la poesia, l'interesse per l'essere umano e la sua esistenza, ponendosi in maniera empatica di fronte alle più semplici azioni d’ogni giorno, raccogliendo scatti dove l'uomo non è mai oggetto di denigrazione, ma è valorizzato proprio in quanto essere umano. Lo stile del suo lavoro fotografico può essere definito “classico” perché lo studio dei grandi fotografi del passato e la concezione umanistica della realtà lo hanno
molto influenzato, portandolo a indagare l'uomo nel suo quotidiano, registrando la realtà non in modo impersonale e generico ma profondo e intimo, ponendo un'attenzione particolare anche alla forma e alla geometria dell'immagine.
Una delle regole fondamentali della Street Photography è quella di non intervenire sulla scena che si sta fotografando e non farsi vedere dai soggetti fotografati; mescolarsi tra la gente, diventare “fantasmi” è un buon metodo per questo tipo di fotografia; non si ha nessun rapporto con il soggetto fotografato. Caccia e rubare sono due parole molto usate in fotografia, ma per Fasolo si trasformano in ricerca che finisce nel momento dello scatto, per poi ricercare la foto successiva.
Per Fasolo uno dei momenti più importanti quando fotografa è nell'istante in cui inquadra una scena, le persone, un volto. Si muove alla ricerca dell'inquadratura migliore, ed è come se entrasse in un'altra dimensione; tutto esiste e al tempo stesso non esiste più. Diventa un tutt'uno con quello che ha davanti. Vede ogni figura che si muove e attende che si crei armonia tra il soggetto che ha davanti e lo sfondo. È un momento di percezione molto forte e che ha il suo culmine nel momento in cui il suo dito preme il pulsante di scatto. Non saranno migliaia di scatti, ma uno scatto, forse due, nati dal suo sentire e, spesso, da una lunga e tranquilla attesa.
Un fotografo che lo ha molto ispirato è Edouard Boubat; ecco dalle parole del fotografo i motivi di questa ispirazione: “Leggendo Boubat, mi accorgo che c’è molta sintonia tra il mio modo di muovermi, fotografare e il pensare la fotografia e il suo. Anche lui, quando inquadrava, era senza proiezioni, senza volontà, senza intenzione, senza ricordo. Il soggetto che fotografava si impossessava di lui e tutto nella foto diventava poesia. Per vedere un viso, per avere una condivisione dell’attimo poteva aver fatto migliaia di chilometri o poche centinaia di metri ma non sentiva la stanchezza morale o fisica perché sapeva che prima o poi una foto, la foto, sarebbe arrivata; è l’arte dell’abbandonarsi, dell’accettare la provvidenza, dell’accettare i regali della vita. Per me è lo stesso: cammino, mi perdo tra la gente e aspetto, senza inquietudine o apprensione, l’importante è che io sia pronto quando la foto è lì, davanti a me”.
Ferdinando Fasolo inizia a fotografare nel 1986 e dopo qualche anno l'interesse per la multivisione lo porta a costituire, insieme a Francesco Lopergolo, "Il Parallelo Multivisioni". Questa esperienza lo vede impegnato nell'organizzazione di vari eventi e gli consente di ricevere numerosi premi e riconoscimenti tra i quali spiccano i due oscar multimediali internazionali vinti nel 1992 e nel 1993 al Festival “MEDIALE” di Norimberga (DE) e nel 2007 il primo premio per la fotografia al Festival Internazionale di Chelles (Francia). Nel 1998, grazie all'incontro con il gruppo Mignon, ritorna a riprendere la realtà in bianco e nero. L'anno dopo entra nel gruppo e conosce due persone che saranno fondamentali per la sua evoluzione fotografica: Giovanni Umicini e Walter Rosenblum. Fin dal principio, con Giampaolo Romagnosi, è il principale organizzatore sia delle iniziative del gruppo che di altre manifestazioni artistiche. Ferdinando Fasolo riprende, sviluppa e stampa in bianco e nero secondo il sistema tradizionale. Sue fotografie sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.
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Mignon è un’associazione fotografica culturale nata nel 1995 da un’idea di Giampaolo Romagnosi che, assieme a Ferdinando Fasolo, è il promotore di tutte le attività del Gruppo. L'associazione è nata per realizzare un progetto fotografico finalizzato alla rivalutazione delle piccole cose che appartengono alla quotidianità dell'uomo, fissando come unico vincolo la ripresa e la stampa in rigoroso bianco e nero. Il successo di critica e l’interesse per le esposizioni del Gruppo hanno portato Mignon a occuparsi anche della promozione di manifestazioni, serate, incontri e mostre di altri fotografi. Sin dall’inizio il Gruppo ha sentito un profondo interesse nei confronti delle storiche testimonianze della fotografia con vocazione sociale: dal fondamentale lavoro realizzato dalla F.S.A. Farm Security Administration, all’ineguagliabile funzione ricoperta dalla Photo League nella crescita della cultura fotografica, fino alle migliori pagine del fotogiornalismo mondiale (LIFE e i fotografi di Magnum). Alcuniincontri con fotografi “umanisti” hanno contribuito a fornire gran vigore ed entusiasmo al progetto del Gruppo. Le frequentazioni con Giovanni Umicini hanno influenzato la poetica del Gruppo determinando un’attenzione particolare alla “Street Photography” e agli strumenti operativi da utilizzare: un bianconero essenziale, seguito dalla ripresa fino alla stampa finale. Il prodotto di ciò, sul piano dell’immagine,
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Samstag 25. April 14.30 Uhr
Let Loose - beinhaltet Arbeiten professioneller Mediengestalter, die in Bezug auf Kreativität, Technik und Design zu den Wegbereitern der Szene gehören. Sie kommen aus unterschiedlichen Bereichen, sind Fotografen, Filmemacher, Schriftsteller, Musiker oder eine Mischung aus alledem. Alle sind sie Geschichtenerzähler, die eines gemeinsam haben – sie wissen wie man mit Licht umgeht.
Eine Session in der den Talenten freien Lauf gelassen wird. Nicht verpassen!
Matty Brown (USA) - André Chocron (NO) - David Chocron (NO) - Mirko Ferremi (ITA) - Francesco Lopergolo (IT) - Phil Ogden (UK) - Mal Padgett (Australia) - Roland Quelven (FR) - Alex Rowbotham (UK/ITA) - Ian Scott (Australia) - Roberto Tibaldi (ITA) - Rob Whitworth (UK/Hong Kong) - Lucio Zogno (ITA)
Ansitz Rosengarten | Tenuta Rosengarten - Maria Hilfstr.5/via Madonna del Suffragio 5, 39011 Lana (BZ)
Eintritt frei (Spenden erwünscht)
Samstag 25. April 20.30 Uhr
Neue Architekturprojektionen extra für das Festival Lana Lights produziert sowie Arbeiten, die an dieses alte Gebäude mit kulturellem Wert angepasst wurde.
"Goosh" - Alf Kuhlmann, Michael Wentworth-Bell, Erin Mckimm (Melbourne, Australia)
Eine fantastische Animation, die den Betrachter weg von der Wahrnehmung der bloßen Bausubstanz führt. Dennoch fließen die Architektur und die ursprünglichen Bestimmung des Gebäudes auf das projiziert wird in die Schau mit ein.
"Form: Abstract & Present" - Chris White (Hereford, UK)
Linie – Textur – Verfall – Minimalismus – Alt – Neu – Licht - Dunkel – Randbereiche
Alle diese Themen sind Ausgangspunkte für seine Ideen. Chris findet Gefallen daran die Zusammenhänge zu erkunden, die entstehen, wenn man das Alte mit dem Neuen verknüpft. Sein Interesse an Formen, Strukturen und Oberflächen und wie die Zeit diese beeinflusst bilden den Schwerpunkt seiner Arbeiten. Chris zelebriert darin die Schönheit des Zerfalls. Er projiziert Gedanken auf eine Oberfläche, die alt und zerfallen und wertlos ist und lädt den Betrachter dadurch ein sich mit sich selbst auseinanderzusetzen. Viele seiner künstlerischen Einflüße entstammen dem japanischen "Wabi-Sabi", einem Konzept der Ästhetik, das das Streben nach Harmonie zwischen Linie, Form, alt und neu beinhaltet. Im Laufe der Zeit lernen wir aus unseren Erfahrungen und entwickeln daraus unsere eigene Sprache.
"Odofoto" - Mal Padgett (Melbourne, Australia)
Eine Studie alltäglicher Situationen, Orten und Gegenständen, denen man normalerweise keine Beachtung schenken würde. Ein ebenso unspektakuläres Gerät bestimmt einen Moment, indem ihnen plötzlich Bedeutung beigemessen wird.
Als er sein Auto im Jahre 2003 kaufte, hat Mal Padgett es sich zur Aufgabe gemacht immer dann ein Foto zu machen, wenn sein Kilometerzähler ein Vielfaches von 250 (750, 1000...) oder eine andere bedeutsame Zahl anzeigt. Hier sehen wir das erste Stadium seines Projektes, das sich täglich weiter entwickelt.
Zuegg - Lana. Saft- und Marmeladenfabrik, stillgelegt und demnächst im Wiederaufbau.
Nähe Tribusplatz und MPREIS, Via Bolzano 2, 39011 Lana (BZ)
Eintritt frei (freiwillige Spenden)
Samstag 25. April 22.30 Uhr Festival Menü
Entspannen Sie in lockerer Atmosphäre mit den Künstlern und Festival Organisatoren bei einem Lana Lights Menü. Jeden Abend wird das Festival Drei-Gang-Menü zu einem einzigartigen Diner.
Oberwirt Lana - Restaurant / Osteria, Griesplatz 2
Alle sind herzlich willkommen - Eine Reservierung wird empfohlen - Wir bieten Ihnen ein Drei-Gänge-Menü.
Eröffnung
19.00 Uhr Offizielle Eröffnung des Festivals
Eröffnung der Fotoaussstellung "Street Straight into the Camera" - Ferdinando Fasolo.
Oberwirt Lana - Restaurant / Osteria, Griesplatz 2